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Server dedicati e cloud: analizzare i bisogni e fare la giusta scelta

03/08/2018
Server dedicati e cloud
PMIProfessionisti
Velocità, performance e capacità di calcolo. Le possibilità offerte dai sistemi cloud sono impressionanti e non è un caso se, soprattutto negli ultimi mesi, si sente parlare sempre più spesso di Everything as a Service: è davvero vicino il momento in cui la nuvola potrà offrire qualsiasi servizio informatico, senza la necessità di infrastrutture on premise.

Quindi è finita l’epoca degli spazi dedicati e delle infrastrutture proprietarie?

Assolutamente no. Il panorama IT offre infinite possibilità. Si può affermare che esiste una soluzione a ogni problema o esigenza. Questo vale a maggior ragione per le imprese, che spesso si interrogano su quale sia la scelta migliore per la propria infrastruttura: è meglio affidarsi alle tecnologie cloud o optare per uno o più server dedicati?

Facciamo un passo indietro per inquadrare il problema principale: un’azienda che si debba dotare di una struttura informatica deve guardare a una quantità di fattori tra cui la sicurezza, l’affidabilità, la velocità e, soprattutto, il costo. Non esiste quindi una sola risposta. Esistono soluzioni ideali per situazioni differenti.

Quali sono le differenze tra server dedicato e cloud?

Di base, parliamo di due modalità diverse per ottenere lo stesso risultato, ovvero un server sul quale immagazzinare dati, processare informazioni e, più in generale, lavorare. Nel caso del server dedicato, l’azienda acquista una o più macchine – fisicamente o in “affitto” – sulle quali installare ambienti, sistemi operativi e costruire la propria infrastruttura IT. Parliamo quindi di un oggetto fisico collocato in un data center, il cui hardware è stato selezionato per garantire prestazioni specifiche. Un vantaggio che presenta tuttavia limiti di scalabilità e aggiornamento, soprattutto nel caso sia necessario aumentare le risorse a disposizione.   

Nel caso della controparte cloud, invece, il server è virtualizzato. Si basa sull’utilizzo decentralizzato di server fisici gestiti da un hypervisor, che alloca le risorse di ogni server virtuale (RAM, capacità di processazione dei dati e spazio di storage) e si avvantaggia quindi di un’economia di scala, dove più server fisici possono contribuire alle risorse da dedicare a un singolo server virtuale.

Trattandosi di servizi dedicati solitamente alle imprese, entrambe le soluzioni hanno potenza e capacità di calcolo sufficiente per processare grandi quantità di dati garantendo al contempo prestazioni elevate, sicurezza nella protezione dei dati e affidabilità. Le differenze tuttavia sono molte, e ognuna di esse deve essere presa in considerazione nella scelta della tecnologia da utilizzare.

Performance

Quando parliamo di performance, spesso i server dedicati sono la scelta ideale per tutte le realtà che abbiano la necessità di processare i dati in tempi particolarmente bassi. Sebbene le soluzioni cloud siano capaci di prestazioni di altissimo livello, i server dedicati hanno una marcia in più perché processano i dati localmente; questo è particolarmente vero nel caso degli e-commerce, ad esempio, dove il server virtuale deve richiedere i dati alla SAN (Storage Area Network), passare per l’hypervisor e infine ritornare all’infrastruttura. Questi passaggi aggiuntivi comportano una latenza che – seppur minima – può essere cruciale in applicazioni dove la performance è di vitale importanza. Inoltre i processori di un server dedicato sono ad utilizzo esclusivo di una sola applicazione, e quindi non necessitano di solito di una gestione nella coda dei processi.

Scalabilità

Grazie alla virtualizzazione, i cloud server offrono la possibilità di scalare le risorse a seconda delle necessità, senza dover per questo prevedere tempi di manutenzione per aggiungere o sostituire hardware fisico, come succede invece nel caso dei server dedicati.

La struttura distribuita dei server cloud consente di acquistare potenza di calcolo, spazio dati e RAM e di poterne disporre subito, senza alcun intervento tecnico e senza alcuna interruzione di servizio. Esistono soluzioni hardware che permettono di sostituire e aggiungere hardware ai server dedicati limitando al minimo i tempi di downtime, ma si tratta comunque di interventi che richiedono un’attenta pianificazione e un carico di lavoro sicuramente maggiore rispetto ai server virtualizzati.

Customizzazione

Un’altra grande differenza tra server cloud e server dedicati risiede nella completa possibilità di customizzazione di questi ultimi. Tutti i vantaggi della virtualizzazione vengono a cadere qualora sia necessario utilizzare hardware “obbligati” (come schede speciali per operazioni e applicazioni particolari), o hardware di firma per installare ambienti che richiedono prestazioni specifiche come, ad esempio, SAP HANA. Un server dedicato può essere progettato su misura, per rispondere a esigenze che non possono essere sostituite da risorse virtuali.

Server Management

Un server dedicato richiede degli specialisti in grado di gestire e amministrare l’hardware fisico e una pianificazione attenta delle operazioni di manutenzione. Per le soluzioni cloud, invece, la manutenzione fisica dell’hardware è di competenza esclusiva del provider, che gestisce autonomamente il parco server. Inoltre, dal momento che il server virtuale è ridondato su molte macchine, è pressoché impossibile interromperne il funzionamento anche a fronte di gravi guasti.

Costi

Ultimo aspetto da affrontare (e spesso anche uno dei più rilevanti) è quello dei costi. In genere le soluzioni cloud sono più convenienti proprio in virtù di un’economia di scala: la potenza è facilmente modulabile e si paga solo ciò che effettivamente si utilizza secondo modelli pay-per-use. Eppure, al salire delle richieste di banda e risorse, il vantaggio economico del cloud rispetto alle soluzioni dedicate si assottiglia, mentre questi ultimi presentano alti costi iniziali che possono essere ammortizzati nel tempo.

Quale soluzione scegliere?

Come abbiamo visto, i fattori su cui ponderare una scelta sono davvero molti (e non si esauriscono certo con quest’articolo). È piuttosto evidente che a fare la differenza sono le reali esigenze e finalità dell’infrastruttura che si va a costruire; un server dedicato garantisce potenza, performance di altissimo livello e massima sicurezza nella gestione dei dati proprio perché il suo funzionamento è riservato e non è condiviso con nessun altro.

Di contro la scalabilità, i costi inferiori e l’operatività immediata rendono il cloud un modello estremamente funzionale soprattutto per imprese che ricercano la massima flessibilità.
Una soluzione valida per tutti ancora non esiste, nonostante le strategie hybrid cloud riescano a racchiudere il meglio di entrambe le soluzioni.

Qualsiasi tipologia di server decidiate di adottare, scegliere in funzione di una sola necessità è un errore. Il mondo dell’IT evolve a vista d’occhio, e solo un’attenta analisi delle vostre esigenze vi permetterà di ottenere il massimo rapporto prestazioni/costi/limitazioni, a prescindere dalla decisione finale.