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Come realizzare un database: tutto quello che c'è da sapere

17/10/2022
Come realizzare un database: tutto quello che c'è da sapere
PMIPrivatiProfessionisti
Database, data base, base di dati, banca dati, DB: tanti modi per descrivere uno dei più importanti “oggetti” della storia informatica che si ritrova oggi a vivere una nuova giovinezza in un contesto in cui la vita quotidiana - attraversata dalla transizione digitale - è letteralmente invasa da dati e informazioni provenienti da ogni dove.

Che cosa sono e a che cosa servono i database

In concreto, il database indica una o più collezioni di dati correlati tra loro in modo strutturato che vengono utilizzati per rappresentare una certa porzione del mondo reale.

Tipicamente, ogni database risiede su un hardware fisico, un server ottimizzato in maniera specifica per questa tipologia di prodotto software, che può essere interrogato tramite l’utilizzo di una risorsa client, che può essere un Pc o un device mobile di varia natura.

Tuttavia, sempre più spesso, un database trova la sua “residenza” ideale su una struttura in cloud costruita e accessibile tramite appositi piani di Hosting, con costi che variano a seconda in base alle caratteristiche della base di dati e allo spazio che viene allocato.

Attraverso un linguaggio di programmazione adeguato e un software di gestione, questi dati possono essere organizzati e resi disponibili per chi ne fa richiesta, a prescindere dal fatto che sia un utente in carne e ossa o un altro computer.

Database: le parole-chiave

Prima di passare alle indicazioni su come creare un database e su quali sono le varie tipologie presenti sul mercato è utile passare in rassegna una serie di concetti indispensabili per capire meglio di che cosa si tratta.

Tabella: è un insieme di righe e colonne che contiene elementi omogenei (cioè dello stesso tipo) all’interno di un database.

Campi: indicano le proprietà degli elementi, ovvero a ogni colonna corrisponde una precisa informazione, mentre le righe definiscono un dato preciso appartenente alla tabella.

Cella: è l’intersezione di una riga con una colonna, che identifica il valore a essa assegnato.

Record: è l’insieme delle proprietà che definiscono un’entità specifica della tabella. In altre parole, un record corrisponde a una riga della tabella.

Query: è l’operazione con cui viene effettuata una “manipolazione” del database. Possono essere di due tipi: di selezione (dette anche interrogazioni) e di manipolazione vere e proprie. Queste ultime, a loro volta, si dividono tra quelle di accodamento e quelle di eliminazione, di aggiornamento (per modificare il valore dei campi di un record) e di creazione (permettono di creare nuove tabelle a partire dai risultati di query di selezione).

SQL: è il linguaggio più utilizzato in assoluto per la gestione e la creazione di database relazionali, cioè di strutture che possano contenere una o più tabelle, anche collegate tra loro, dedite alla gestione di piccole o grandi quantità di dati. Si definisce SQL Server un hardware fisico o virtuale che consente di gestire database organizzati secondo il modello relazionale, utilizzando l’omonimo linguaggio.

Come si progetta un database

I database servono a strutturare concetti del mondo reale tenendo conto delle finalità che le informazioni devono assecondare attraverso un metodo che parte già nelle fasi iniziali, che riguardano, cioè, la progettazione e lo sviluppo delle basi di dati.
Questo processo si svolge secondo un particolare modello logico che si compone di diversi passaggi:
  • L’individuazione dell’obiettivo che si vuole raggiungere
  • La raccolta di tutte le informazioni necessarie
  • L’organizzazione delle informazioni in tabelle e colonne
  • L’impostazione delle relazioni
  • L’indicazione delle chiavi e delle regole da utilizzare.

Le principali tipologie di database

  • Database Cloud: si intende un software erogato in modalità di servizio da un provider.
  • Database Locale: utilizzabile su un computer da uno o più utenti.
  • Database Distribuito: le informazioni immagazzinate sono accessibili attraverso un sistema di rete.
  • Database Relazionale: si visualizza come una serie di tabelle e relazioni tra esse. Oggi rappresenta la tipologia più diffusa.
  • Database Gerarchico: si visualizza come un sistema di alberature, caratterizzato da strutture simili a sistemi di file organizzati in modo gerarchico.
  • Database Reticolare: visualizzabile tramite un grafo.

Che cos’è un CloudDB: le caratteristiche

Si tratta di un servizio di database offerto dai provider di hosting, costruito e accessibile attraverso una piattaforma cloud, sulla quale l’utente installa il software necessario a creare la soluzione, senza che vi sia bisogno di acquistare hardware dedicato.

Svolge molte delle stesse funzioni di un database tradizionale con l'aggiunta della flessibilità del cloud computing.

Può supportare database relazionali (tra cui MySQL e PostgreSQL) e database NoSQL (tra cui MongoDB e Apache CouchDB).

L’accesso alla piattaforma avviene mediante un'interfaccia web o un'API fornita dal fornitore.

Tutti i vantaggi del passare a un DB Cloud

  • Facilità di accesso: gli utenti possono accedere ai database cloud da qualsiasi luogo, utilizzando l'API o l'interfaccia web del fornitore.
  • Scalabilità: possono espandere le loro capacità di archiviazione in tempo reale per soddisfare eventuali cambiamenti delle esigenze. Solitamente, la modalità di pagamento è di tipo pay-per-use.
  • Sicurezza: in caso di disastri naturali, guasti alle apparecchiature o interruzioni di corrente, i dati vengono mantenuti al sicuro grazie a backup su server remoti gestiti dal provider.

Che cos’è un database MySQL

È un sistema open source di gestione di database relazionali basati sul linguaggio SQL. Si caratterizza, principalmente, per la sua capacità di offrire agli utenti - sia aziendali che privati - la possibilità di impostare la strategia DB per i servizi web, per il cloud e per la comunicazione, anche quando la risorsa a cui si associa si caratterizza per volumi d'accesso elevatissimi, sistemi business-critical e pacchetti di soluzioni software.

È anche il database utilizzato per le applicazioni basate sullo stack LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP/Perl/Python) ed è necessario per poter utilizzare i principali CMS come Joomla!, Drupal, WordPress, phpBB, Coppermine, OsCommerce, SugarCRM.

Come fare il backup di un database

Si tratta del processo di creazione di un'istanza duplicata di un database in un determinato intervallo di tempo.

Questa operazione può essere eseguita manualmente, utilizzando uno script di backup, un servizio automatico, o un software di gestione dei database.

Può essere eseguito in tre diverse modalità comuni: completo, incrementale e differenziale.
  • Backup completo: è un metodo per copiare tutti i dati, compresi quelli degli utenti, i file di sistema e i file di configurazione, da una posizione a un'altra. Poiché viene eseguita una copia di tutti i dati, si tratta di un processo che richiede molto tempo. Tuttavia, questo tipo di backup richiede una quantità minima di tempo per il ripristino dei dati.
  • Backup incrementale: esegue una copia dei file aggiornati o creati di recente dall'ultimo backup normale in modo iterativo. Questo tipo di backup è ideale quando il ripristino richiede l'archiviazione delle modifiche recenti in parti più piccole.
  • Backup differenziale: memorizza gli aggiornamenti recenti dall'ultimo backup completo, in modo molto simile al backup incrementale. Quando un backup differenziale raggiunge una certa dimensione, deve essere attivato un backup completo, altrimenti le copie di backup supereranno il backup di base originale.