Magazine

Gestione rapida delle crisi online: cosa fare quando il tuo brand è sotto attacco

19/11/2025
Gestione rapida delle crisi online: cosa fare quando il tuo brand è sotto attacco
EnterprisePMI
In un contesto digitale in cui la reputazione è un asset tanto prezioso quanto fragile, un attacco online può diffondersi in poche ore, amplificato da motori di ricerca e social network. Siti clone, campagne di phishing, abusi di marchio o recensioni false sono ormai strumenti ricorrenti di frode e disinformazione.
Per le aziende con una forte presenza digitale – come e-commerce, fintech, marchi di moda o realtà tecnologiche – la resilienza digitale diventa un requisito strategico: saper riconoscere subito i segnali e reagire rapidamente può fare la differenza tra un disagio temporaneo e una crisi reputazionale duratura.

Segnali d’allarme: riconoscere l’attacco

Gli indizi di un abuso online sono spesso sottili ma riconoscibili. Ecco i principali segnali da non ignorare:
  • Domini sospetti che imitano quello ufficiale con lievi variazioni (es. “.co” invece di “.com” o l’aggiunta di un trattino).
  • Pagine clone che riproducono logo e grafica del sito originale per ingannare gli utenti.
  • Email o SMS fraudolenti che invitano a inserire credenziali o dati di pagamento.
  • Recensioni improvvise o segnalazioni da clienti confusi che non riconoscono un acquisto o un messaggio.
  • Campagne o post social che rimandano a link falsi.
Rilevare questi segnali precocemente consente di attivare il protocollo di emergenza entro le prime ore, quando l’impatto è ancora contenibile.

Le prime 2 ore: reagire con metodo

Le prime due ore sono decisive. In questa fase serve una reazione coordinata, non improvvisata.
  1. Allerta chi gestisce le emergenze: coinvolgi immediatamente il referente operativo, IT/Security, Legale/IP, PR/Marketing e Customer Care.
  2. Raccogli le prove digitali: screenshot, URL, orari, contenuti copiati o diffusi. Saranno fondamentali per le richieste di rimozione e per eventuali azioni legali.
  3. Attiva le azioni di contenimento: segnala l’abuso al provider del sito sospetto, all’hosting o al registrar (“abuse contact”), ai marketplace o ai social coinvolti.
  4. Riduci il traffico verso i siti abusivi: segnala l’indirizzo come pericoloso ai principali browser o motori di ricerca e fai bloccare eventuali campagne fraudolente di terzi che potrebbero indirizzare utenti verso il sito contraffatto.
  5. Comunica al pubblico in modo trasparente: pubblica un avviso sui canali ufficiali per informare cosa sta accadendo, cosa non fare (es. non inserire dati o credenziali) e dove segnalare eventuali nuovi casi.
La chiarezza del messaggio e la coerenza tra i canali sono essenziali per rassicurare utenti e stakeholder.

Entro 24 ore: stabilizzare e riprendere il controllo

Superata la fase critica, occorre verificare che i contenuti falsi siano effettivamente rimossi e aggiornare tutti i soggetti coinvolti.
  • Follow-up operativo: tieni traccia delle comunicazioni con provider e piattaforme, conservando ticket e prove.
  • Coordinamento con i gateway di pagamento, se sono stati coinvolti in frodi di e-commerce.
  • Assistenza clienti potenziata: prepara uno script semplice per riconoscere e gestire le segnalazioni in arrivo, rassicurando gli utenti.
  • Aggiornamento help center: aggiungi una pagina “Attenzione: tentativi di phishing/abusi in corso”, utile per raccogliere segnalazioni e informare in modo continuo.
L’obiettivo è ristabilire la fiducia e dare la percezione di un brand presente, preparato e reattivo.

Nei giorni successivi: ripristino e miglioramento continuo

Una volta contenuta la crisi, inizia la fase di miglioramento strutturale:
  • Controllo visibilità: verifica la rimozione dei contenuti falsi e il ripristino della normale visibilità online.
  • Analisi post-incidente: redigi un report interno con tempi di reazione, impatto e azioni correttive.
  • Aggiornamento delle procedure: integra quanto appreso nel piano di gestione crisi e programma una formazione mirata per i team coinvolti.
Trasformare l’esperienza in conoscenza organizzativa significa ridurre la probabilità e la gravità di futuri attacchi.

Cosa evitare

  • Non contattare direttamente i truffatori.
  • Non promettere rimborsi o compensazioni non verificate.
  • Non minimizzare segnalazioni isolate: possono essere l’inizio di un’azione coordinata.

Ruoli chiave e coordinamento

Una gestione efficace nasce da una chiara definizione di ruoli:
  • Crisis Lead: guida il team e decide le priorità.
  • IT/Security: raccoglie prove e gestisce le richieste tecniche di rimozione.
  • Legale/IP: fornisce la base giuridica per la tutela del marchio e l’escalation formale.
  • PR/Marketing: presidia la comunicazione pubblica e garantisce messaggi coerenti.
  • Customer Care: intercetta le segnalazioni e mantiene il contatto diretto con i clienti.
Il coordinamento tra queste figure e il supporto di un partner esterno specializzato, garantisce una risposta più rapida ed efficace.

KPI per valutare la risposta

Monitorare le performance della gestione è parte integrante della resilienza digitale. Alcuni indicatori chiave da osservare:
  • Tempo medio di reazione iniziale.
  • Tempo di rimozione del contenuto fraudolento.
  • Numero di segnalazioni clienti (una diminuzione progressiva è segno di efficacia).
  • Percentuale di canali “ripuliti”.
  • Eventuali ripetizioni o evoluzioni dell’attacco.

L'importanza della preparazione e di un partner affidabile

La gestione delle crisi online non è solo una questione di difesa, ma un esercizio di preparazione e coordinamento. Reagire in modo tempestivo, documentato e coerente è la chiave per proteggere la reputazione, limitare i danni economici e preservare la fiducia degli utenti.

Affidarsi a un partner esperto come Aruba consente di contare su un supporto immediato per l’individuazione, la gestione, la risoluzione e rimozione di abusi online, grazie a soluzioni integrate di monitoraggio dei domini, servizi di difesa preventiva del brand e tutela legale del marchio.

Essere pronti oggi significa essere più forti domani: la resilienza digitale inizia dalla consapevolezza e dalla preparazione.


 
 
Newsletterbox