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Come inviare la Domanda di Messa a Disposizione tramite la PEC

21/10/2019
Come mandare MAD tramite PEC
PrivatiProfessionistiPubblica Amministrazione
La domanda di messa a disposizione è un'istanza informale tramite la quale una persona fisica richiede ad un ente pubblico la possibilità di ottenere un posto di lavoro a tempo determinato. Nel mondo della scuola lo strumento di messa a disposizione, espressamente previsto dalla normativa scolastica promulgata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, viene utilizzato per potersi candidare per supplenze annuali e brevi, corsi di recupero estivi e invernali, in tutte le scuole italiane. Le modalità di presentazione sono molteplici: è possibile utilizzare la posta ordinaria o la posta elettronica non certificata (semplice e-mail), ma è preferibile dare valore legale alla presentazione della domanda e inviarla via posta elettronica certificata, raccomandata AR oppure fax.
 
Nel mondo della scuola, quello del precariato è un problema annoso che sembra non avere mai una soluzione, nonostante le tante promesse e i cambi di governo che negli anni si sono succeduti.
Secondo i dai forniti dai sindacati della scuola, non solo il numero di supplenze assegnate anno per anno è molto elevato (si stima che per l’anno scolastico 2019/2020 il numero delle supplenze da assegnare si aggiri intorno alle 170 mila), ma si assiste anche a un esaurimento delle graduatorie dalle quali poter attingere per l’integrazione del personale supplente. Pertanto, così come previsto dalla circolare 28 agosto 2019 del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca in merito alle “Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2019/2020”, ai dirigenti scolastici non resta altro che assumere il personale tra chi si è messo a disposizione mediante la presentazione di un’apposita domanda.

Perchè inviare la domanda di candidatura spontane via PEC

La domanda di messa a disposizione (MAD) è, dunque, uno strumento di candidatura spontanea che può essere utilizzato da tutti coloro che, in possesso degli appositi titoli di studio richiesti dal ruolo per cui si candidano, intendono ottenere supplenze in qualità di docente o personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario). Negli ultimi anni l’utilizzo della messa a disposizione come strumento alternativo ma efficace per ottenere un posto di lavoro (si pensi che lo scorso anno scolastico le assunzioni a tempo determinato ottenute tramite presentazione della domanda di messa a disposizione sono state circa 11.000 - Fonte: CISL), ha indotto le segreterie scolastiche a gestire una mole elevata di protocolli (si calcola che dal 2014 ad oggi ogni scuola abbia gestito mediamente la protocollazione di circa 11.200 domande di MAD). Fino a qualche anno fa, le domande di messa a disposizione venivano principalmente inviate tramite e-mail ordinaria. Ora, invece, è sempre più frequente l’invio tramite PEC, che equivale ad una raccomandata con ricevuta di ritorno ed è uno strumento molto più economico, comodo e veloce per comunicare la propria candidatura. La PEC fornisce infatti una prova certa e opponibile dell’invio e della consegna ed è anche marcata temporalmente, quindi attesta che il messaggio è stato inviato e ricevuto in una data e un orario precisi. Inoltre la PEC garantisce l’inalterabilità del contenuto del messaggio. Per tutti questi motivi la PEC è quindi lo strumento preferito e consigliato per l’invio delle domande MAD.

Come inviare la domanda di messa a disposizione

Ma come deve essere compilata una domanda di messa a disposizione e come è possibile recuperare l’indirizzo di PEC a cui inoltrarla?
In realtà non esiste un unico modello attraverso il quale presentare una domanda di messa a disposizione (ricordo che stiamo parlando di una candidatura spontanea il cui invio, per altro, non è regolamentato e la cui scelta è a totale discrezione della scuola destinataria); esistono, però, dei contenuti essenziali che una domanda di messa a disposizione non può non avere, quali:
  • i dati anagrafici e di contatto del candidato;
  • i titoli conseguiti;
  • le eventuali esperienze maturate, anche costituite da ore di ripetizioni private o in centri studi, perché ogni esperienza lavorativa è valutata positivamente;
  • l’indicazione delle classi di concorso per le quali il candidato intende concorrere.
Come sempre avviene in questi casi, Internet può aiutare molto in quanto basta una piccola ricerca per trovare molti fac-simile di domanda che possono essere adattati alle specifiche esigenze.
Le domande vanno quindi indirizzate all’attenzione del Dirigente scolastico della scuola a cui si intende sottoporre la propria candidatura: per recuperare l’indirizzo di posta elettronica certificata a cui spedire la domanda bisogna innanzi tutto trovare il Codice Meccanografico della scuola attraverso un apposito servizio web messo a disposizione sul sito del MIUR “La Scuola in Chiaro
Una volta identificato il codice meccanografico della scuola è sufficiente aggiungere la dicitura @pec.istruzione.it per ottenere l’indirizzo di posta elettronica certificata.

Domanda di messa a disposizione “dinamica”

Un punto fondamentale da tenere in considerazione è che ciascuna domanda di messa a disposizione deve contenere un solo destinatario: inviare la stessa mail (con la stessa domanda allegata) a più destinatari non solo è poco professionale ma rischia anche di violare la privacy in quanto le e-mail devono considerarsi riservate e confidenziali. D’altro canto, i candidati, per massimizzare l’efficacia dello strumento di messa a disposizione, dovrebbero inviare la domanda a più istituti possibili.
Come conciliare queste due esigenze?
A tal riguardo esistono delle società specializzate che erogano servizi tramite portali web ai quali gli aspiranti candidati possono iscriversi e, a fronte di abbonamenti più o meno onerosi, viene data la possibilità di compilare una domanda di messa a disposizione “dinamica”: compilata, infatti, la domanda, il sistema consente la selezione multipla delle scuole a cui inviarla (i cui limiti, di norma, sono dettati dal tipo di abbonamento sottoscritto) e provvede, quindi, alla generazione dei PDF (uno per ogni domanda) e al successivo invio tramite posta elettronica certificata.
Al candidato rimane “solo” l’onere di verificare nella propria casella PEC le risposte di ricezione e accettazione da parte di ciascuna scuola, oltre alle stesse domande recapitate.

A cura di Wolters Kluwer