Magazine

Fibra Aruba: smart working e videochiamate

28/05/2021
Fibra Aruba: smart working e videochiamate
PMIPrivatiProfessionisti
Sono molti gli ingredienti necessari per mettere a punto una ricetta di smart working funzionante, efficace, gradevole ed in grado di reggere le pressioni che questo tipo di cambiamento impone. Molti, infatti, gli aspetti a cui bisogna badare per poter creare davvero il giusto contesto professionale: la condivisione delle risorse, la gestione della sicurezza, i meeting, i flussi di lavoro, tutti tasselli da coordinare. C’è però un elemento alla base di ognuno di questi elementi, qualcosa che definisce il prerequisito essenziale affinché tutto possa aver luogo: la connettività disponibile presso la propria postazione di lavoro.

Lavorare in casa è sfidante poiché occorre trovare la giusta collocazione, la giusta strumentazione e la giusta organizzazione. Serve la giusta mentalità (sia personale, sia da parte dell’azienda con la quale si va a collaborare), ma serve altresì la strumentazione necessaria. C’è chi si affida al laptop e chi invece non può fare a meno del desktop, chi moltiplica gli schermi e chi si dota di un widescreen ad alto pollicciaggio, ma per tutti la connessione è la base di ogni progetto.

Requisiti di banda

I requisiti per poter operare da remoto dipendono in modo quasi esclusivo dal tipo di lavoro che si va ad operare. Quando si tratta di un lavoro basato su testi e piccole immagini, infatti, le necessità di scambio dati sono del tutto limitate; quando si collabora su un montaggio video, invece, la banda non è mai sufficiente ed il numero di GB da spostare da una postazione all’altra può essere estremamente elevato.

Le nuove soluzioni in fibra, però, sono una sorta di elemento di democrazia, poiché portano a tutte le case sotto copertura una quantità di banda tale per cui di più non è possibile desiderare e tutto ciò ad un prezzo chiaramente accessibile. Che si operi in ufficio o in casa, ad esempio, la Fibra di Aruba mette a disposizione una velocità nominale da 1Gbps che è quanto di più ampio si possa desiderare per i propri trasferimenti. Quantitativi similari di banda superano ampiamente i desiderata di un ufficio e consentono, anzi, l’operatività in parallelo anche di più postazioni.

Videochiamate

Si immagini ad esempio una videochiamata su Webex, ove una chiamata in alta definizione richiede 2,5Mbps in ricezione e 4Mbps in invio: ciò significa che si potrebbero ospitare anche più di 10 videocall in parallelo senza che si vada ad intaccare la banda minima garantita in download ed in upload dal provider. Ragionare in questi termini aiuta, soprattutto perché permette di metabolizzare l’importanza della banda minima garantita: al di là della velocità nominale, il minimo garantito è quello standard che consente di “pesare” la propria connettività per capire tutto quanto consentito. Ogni volta che la banda è al di sopra di questa soglia (ossia nella maggior parte dei casi), tutto il resto è un “plus” con il quale godersi al meglio le proprie esperienze online. Non è dunque difficile immaginare una famiglia in telelavoro con i figli in DaD: la Fibra di Aruba può tranquillamente coprire questo tipo di necessità senza colpo ferire.

Le chiamate di gruppo sono la situazione più esigente da questo punto di vista, nonché una delle situazioni più comuni ed importanti dal punto di vista lavorativo: su Skype possono arrivare a richiedere anche 8Mbps/512kbps, mentre possono andare oltre su Google Meet in base al numero dei partecipanti. A mano a mano che sale il numero delle persone contemporaneamente presenti, occorrerà immaginare un quantitativo di banda più elevato: ciò non è soltanto un elemento in grado di certificare la qualità della chiamata, ma è in tutto e per tutto un elemento abilitante che consente di capire di cosa si stia discutendo, di intervenire nel momento e nel modo opportuno, di essere visti e ascoltati da tutti. Una connessione all’altezza non è soltanto vezzo stilistico in tono HD, ma è un vero e proprio canale di accesso a quelle dinamiche dialogiche che, al di fuori dell’ufficio, assumono ritmi ed espressioni differenti.

Cloud

Il concetto di “cloud” è andato imponendosi negli ultimi anni, ma ovviamente ha avuto una abnorme accelerazione con l’arrivo della pandemia. La sua importanza nel mondo del telelavoro è cruciale in virtù tanto dell’imporsi di strumenti di collaborazione remota, quanto in relazione alla possibilità di utilizzare risorse condivise. I file non sono più depositati su singoli client e spostati tramite reti aziendali, ma risiedono su spazi condivisi ai quali tutti possono attingere, fino a collaborare contemporaneamente sul medesimo contenuto.

Per poter operare in un contesto simile occorre però essere “connessi”, dove in questa parola non risiede soltanto l’attivazione di una connessione, ma la capacità effettiva di caricare e scaricare, rapidamente, in modo continuativo: occorre poter perdere la percezione della distanza ed operare come in una reale compresenza, pur se da remoto.

Questo è il cloud: una dimensione trasversale che, piegando spazi e tempi del lavoro, allinea tutto su nuove direttrici fatte di flussi di bit. La rete FTTH di Aruba è il supporto ideale per questo tipo di dimensione perché non crea alcun collo di bottiglia tra server e client: il ritardo massimo nella trasmissione dei dati è pari a 50ms, il tasso di perdita dei pacchetti è minimale (0,1%) ed i parametri di velocità sono tali da garantire quell’istantaneità che solo la vera fibra può offrire.

In un’era in cui aziende e professionisti di ogni settore abbracceranno con sempre maggior convinzione lo smart working e il cloud come strumenti di collaborazione remota, stare sul mondo del lavoro significa poter attingere alla giusta strumentazione: questione essenziale, dunque, che fa parte del proprio stesso modo di proporsi all’azienda ed al cospetto della funzione a cui si è preposti.