Le normative DORA (Digital Operational Resilience Act) e NIS 2 (Network and Information Security Directive) mettono le aziende di grandi dimensioni — in particolare per il mondo finance, assicurativo, energy, telco e pubblica amministrazione — di fronte ad una sfida concreta, non solo in termini di compliance, ma soprattutto dal punto di vista della pianificazione economica e strategica.
Come stabilire un budget sostenibile per l’adeguamento? Come evitare che gli investimenti in cybersecurity e resilienza operativa si trasformino in un costo improvviso e ingestibile? La risposta passa da metodo, consapevolezza e una roadmap chiara.
DORA e NIS 2: nuovi obblighi, nuove priorità per CIO e CISO
Le due normative europee pongono un accento sempre più marcato sulla resilienza operativa digitale e sulla gestione del rischio cyber. Se da un lato DORA si concentra sulle istituzioni finanziarie e sui fornitori di servizi ICT critici, NIS 2 estende le sue prescrizioni a un numero molto più ampio di settori strategici, imponendo requisiti minimi di sicurezza, gestione incidenti, continuità operativa e governance.
Per i responsabili ICT e per chi governa la cybersecurity aziendale, questo scenario impone di trasformare l’adeguamento normativo da semplice obbligo di legge a leva strategica di competitività e qualità operativa.
Budget e compliance: come evitare costi inattesi
Una delle principali difficoltà che CIO e CISO si trovano ad affrontare riguarda proprio la definizione del budget per il percorso di compliance. Stabilire un investimento preciso è complesso, perché si tratta di processi evolutivi e non di interventi una tantum.
La chiave per non subire l’impatto economico degli adeguamenti sta nella capacità di pianificare per step successivi, sfruttando al meglio le tempistiche concesse dalle stesse normative. Sia DORA che NIS 2, infatti, prevedono percorsi graduali di implementazione che consentono di distribuire nel tempo le attività e gli investimenti.
Risk assessment e gap analysis: i punti di partenza per una pianificazione efficace
Il primo passo imprescindibile è un assessment iniziale del proprio perimetro ICT e dei processi di cybersecurity già esistenti. Una fotografia chiara dell’esistente permette di:
- Mappare i livelli attuali di rischio
- Identificare le principali vulnerabilità
- Evidenziare le aree più critiche rispetto ai requisiti normativi
L’utilizzo di strumenti di self-assessment, spesso disponibili anche in modalità automatizzata o guidata, rappresenta un’utile leva per avviare un percorso di sensibilizzazione interna, coinvolgendo i principali stakeholder aziendali e preparando il terreno per decisioni più consapevoli.
Segue poi una fase di gap analysis più approfondita, per individuare con precisione le distanze tra lo stato attuale e gli obiettivi richiesti dalle normative. È in questa fase che diventa possibile iniziare a disegnare una roadmap di interventi, suddividendo le attività in priorità e livelli di urgenza.
Formazione, cultura della sicurezza e governance: investimenti che fanno la differenza
Un elemento spesso sottovalutato ma strategico nella gestione del budget per l’adeguamento normativo riguarda la formazione interna. Elevare la cultura della sicurezza a tutti i livelli dell’organizzazione riduce sensibilmente i costi legati a errori, incidenti o comportamenti non corretti.
Programmi di formazione continua, campagne di awareness e percorsi di certificazione per figure chiave permettono non solo di migliorare il livello di compliance, ma anche di costruire nel tempo una maggiore autonomia operativa rispetto alla gestione di nuove minacce o requisiti regolatori.
Investire in governance, processi e competenze non rappresenta dunque un costo fine a sé stesso, ma un asset che incrementa la qualità dei processi aziendali e la resilienza dell’intero ecosistema IT.
La compliance come leva di competitività e qualità
Adeguarsi a DORA e NIS 2 non deve essere visto come un mero esercizio burocratico o come una zavorra per l’innovazione. Al contrario, l’allineamento alle normative permette di elevare gli standard qualitativi con cui le aziende gestiscono la sicurezza, l’affidabilità dei servizi e la continuità operativa.
Chi avvia un percorso virtuoso di compliance, strutturando correttamente governance e processi, si mette nelle condizioni di anticipare future evoluzioni normative, riducendo nel tempo l’impatto di nuove regolamentazioni.
Inoltre, un’organizzazione resiliente e conforme è anche più attrattiva verso clienti, partner e mercati sempre più attenti alla cybersecurity come requisito imprescindibile.
Come sfruttare al meglio il budget: gradualità, roadmap e soluzioni cloud & security
Per ottenere il massimo valore dagli investimenti, la strategia vincente passa attraverso tre direttrici fondamentali:
- Gradualità, ovvero distribuire nel tempo gli interventi, seguendo un piano ragionato e sostenibile.
- Roadmap, ovvero definire un percorso di evoluzione chiaro, con milestone misurabili e attività prioritarie.
- Soluzioni Cloud e Security as a Service, ovvero affidarsi a partner tecnologici in grado di offrire servizi gestiti, soluzioni in cloud, MDR, WAF, IAM e piattaforme di continuous monitoring, in ottica scalabile e flessibile.
Le soluzioni cloud-native e i servizi di cybersecurity gestiti rappresentano oggi un’opportunità concreta per ottimizzare il budget, ridurre i costi fissi infrastrutturali e ottenere livelli di protezione sempre aggiornati.
Verso un percorso strutturato
L’adeguamento alle normative DORA e NIS 2 non è un semplice progetto IT, ma un percorso strutturato che richiede visione strategica, competenze e pianificazione economica. Definire un budget sostenibile significa trasformare la compliance in una leva di crescita e competitività, evitando di subire l’impatto di costi imprevisti.
In quest’ottica, la scelta di partner tecnologici affidabili e di soluzioni cloud & security in grado di accompagnare l’evoluzione dell’azienda rappresenta un passo fondamentale per garantire continuità, sicurezza e valore nel lungo periodo.
Per capire quali gap colmare e quali azioni correttive intraprendere, effettua il test di autovalutazione di conformità per il
regolamento DORA e la
direttiva NIS 2.