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Come si apre una ditta individuale?

08/08/2022
Come si apre una ditta individuale
Professionisti
La ditta individuale rappresenta la forma giuridica più semplice e diffusa in Italia. Viene utilizzata comunemente per tutte le attività artigianali (ditte edili e ristrutturazione, saloni di parrucchieri, centri estetici e tatuatori) e per attività commerciali (negozi al dettaglio di qualsiasi tipo, e-commerce agenzie immobiliari, strutture ricettive).
Una ditta individuale quindi si ha quando “una persona fisica ha intenzione di svolgere un’attività produttiva finalizzata alla produzione e/o allo scambio di beni e servizi in forma professionale, ossia organizzando e coordinando da sé i fattori produttivi, quali il capitale e lavoro necessari, ed assumendo completamente il rischio dell’attività.

I vantaggi più importanti della ditta individuale, rispetto a tutte le altre forme giuridiche sono sicuramente

  • Nessun capitale minimo iniziale necessario
  • Non serve il notaio per le pratiche di inizio attività
  • Adempimenti ridotti rispetto alle società (soprattutto se si adotta il regime forfettario)
  • Autonomia e libertà di scelta.
D’altra parte in tutte le ditte Individuali, al contrario quindi delle società di persone (SAS o SNC) o delle società di capitali (SRL, SRLS, SPA) è quindi presente soltanto la persona fisica che ha deciso di aprire partita IVA, con responsabilità illimitata. È possibile in ogni caso assumere dei dipendenti, o avvalersi di collaboratori esterni, con dei limiti di spesa annuali solo se si decide di aderire al regime forfettario.

Procedura per aprire una ditta individuale

Ogni ditta individuale verrà aperta con un’apposita pratica chiamata ComUnica, un unico documento che viene predisposto e presentato in via telematica da un professionista abilitato (commercialista, tributarista, consulente fiscale, ecc.) e che consente di notificare a tutti gli enti interessati tutte le notizie riguardanti una nuova attività commerciale o artigianale.
Questa pratica infatti servirà ad inviare contemporaneamente:
  • L’avvenuta apertura della partita IVA all’Agenzia delle Entrate.
  • L’iscrizione in Camera di Commercio nel comune sede dell’attività.
  • L’iscrizione alla Gestione Commercianti INPS o Gestione Artigiani INPS
  • L’iscrizione all’INAIL, se dovuta.

Strumenti Digitali necessari alla ditta individuale

Per poter completare le pratiche di apertura della ditta individuale, e quindi per poter inviare correttamente la pratica ComUnica, sarà però prima necessario essere in possesso di una PEC ed una firma digitale, senza le quali non sarà possibile iniziare nessuna pratica.
Bisognerà infatti comunicare al Registro Imprese l’indirizzo PEC associato alla ditta per poter ricevere le varie comunicazioni ufficiali, come quella ad esempio necessaria per il pagamento dei diritti camerali annuali.
La firma digitale sarà invece necessaria per poter firmare digitalmente tutte le ricevute ed inoltrarle ai vari enti di competenza. È necessario inoltre firmare digitalmente tutti i file in un formato digitale specifico, cioè il formato .p7m unico accettato dal Registro Imprese.
In alcuni casi, insieme alla pratica ComUnica, sarà necessario inviare anche la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del proprio comune di appartenenza.
Sono obbligati ad inviare la SCIA al comune tutte le attività commerciali, comprese anche le attività di e-commerce, le attività artigianali, le attività di ristorazione ed anche quelle ricettive.
I costi relativi a queste pratiche si aggirano intorno ai 200 euro, comprensivi di eventuali bolli e diritti di segreteria.

Contributi INPS per le ditte individuali

Come abbiamo già visto, tutte le ditte individuali (tranne rare eccezioni), hanno la necessità di essere iscritto anche alla Gestione Commercianti o Artigiani INPS. Queste due gestioni INPS richiedono il pagamento dei Contributi Previdenziali secondo un pagamento fisso o “minimale”, ed un pagamento in percentuale eccedente il minimale.
Il contributo minimale obbligatorio rappresenta una quota di contributi INPS che ogni ditta individuale dovrà versare anche in assenza di fatturato, e la cifra si aggira intorno ai 3.850 Euro annuali, suddivisi in 4 rate trimestrali da circa 950 euro a trimestre che andranno pagati secondo delle date già stabilite e cioè:
  • 16 Febbraio
  • 16 maggio
  • 16 Agosto
  • 16 Novembre
Tutte le ditte individuali che superano un utile annuale pari a 15.900 euro, oltre al versamento del contributo “minimale” INPS dovranno provvedere al pagamento dei contributi INPS “variabili”, calcolati nella percentuale del 24% per gli artigiani, e nella percentuale del 24,09% per i commercianti. Questa percentuale di contribuzione andrà calcolata naturalmente solo sulla parte di reddito eccedente i 15.900 euro.
Esiste però una particolarità categoria di contribuenti che può essere esentata dal pagamento dei contributi alla gestione commercianti INPS, e riguarda coloro che sono contemporaneamente dei lavoratori dipendenti full-time. Questo ultimi infatti versano già i propri contributi previdenziali INPS tramite il proprio datore di lavoro, e presentando apposita pratica di esenzione alla gestione commercianti INPS, possono evitare di versare ulteriori contributi riguardanti i redditi prodotti da partita IVA.
Tutte le ditte individuali che invece decidono di aderire al regime forfettario possono invece richiedere un’agevolazione sul versamento dei contributi INPS sia alla gestione commercianti che alla gestione artigiani, e cioè la riduzione del 35% dei contributi da versare. La richiesta di abbattimento del 35% permette quindi ai forfettari di poter versare delle rate trimestrali di circa 620 euro (contro i 950 euro abituali), e permette loro di abbattere della stessa percentuale anche i contributi “variabili” eccedenti il minimale che quindi si riducono dal 24% al 16% circa.
La richiesta di riduzione del 35%, facoltativa ma ottenibile sono da coloro che sono in regime forfettario, andrà comunque richiesta entro il 28 febbraio di ogni anno direttamente sul proprio portale INPS.
Dal 1 Luglio del 2022, anche per tutte le ditte individuali in regime forfettario è scattato l’obbligo di emettere fatture elettroniche, sarà quindi necessario scegliere apposito software di fatturazione elettronica che allo stesso tempo possa effettuare anche la conservazione elettronica dei documenti per 5 anni, secondo tutti i termini di legge.