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La Fibra è la tua vetrina sul mondo del lavoro

03/03/2022
La Fibra è la tua vetrina sul mondo del lavoro
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La storia mette in evidenza in modo inoppugnabile come il miglioramento delle vie di comunicazione abbia generato sempre e comunque opportunità commerciali. Ciò succede perché c’è la possibilità di mettere in connessione nella stessa unità di tempo un maggior numero di circostanze e di persone, trovando sempre la miglior allocazione delle risorse ed un miglior incontro tra domanda ed offerta.

Oggi, nell’epoca della fibra ottica, succede esattamente la stessa cosa. Storicamente si tratta di un’evoluzione morbida, che spesso i diretti interessati non sanno cogliere al volo. Nel terzo millennio abbiamo però il vantaggio del senno del poi e possiamo asserire con totale certezza che la velocità della Rete è in grado di generare opportunità di lavoro imprescindibili sia che si voglia creare una nuova azienda, sia che si stia cercando occupazione o un riposizionamento.

Fibra è opportunità

La fibra ottica sta per diventare mainstream, offrendo a tutti medesima opportunità mentre altrove si cercano mezzi e strumenti ulteriori per spostare ancora più in fretta prodotti e idee (chissà, forse sarà il turno del Metaverso).
La fibra è il canale su cui viaggiano le informazioni, ossia l’essenza stessa di cui è fatto il terzo millennio. La fibra, soprattutto, è la velocità di questo spartito e per chi non riesce a tenere il ritmo il destino è inevitabilmente quello della stonatura.

Per chi apre una azienda

Quando si apre una azienda serve una PEC per le pratiche fondamentali, serve un dominio per una immediata presenza online e serve una connessione per tutto quel che verrà  in seguito. Non c’è prodotto e non c’è servizio al mondo che oggi possa fare a meno di una connessione, ma se per le attività più tradizionali può essere sufficiente (per il momento) una connessione di basso profilo, il destino sta spostando decisamente altrove i requisiti.

Ogni azienda ha infatti bisogno di muoversi sul mercato con videochiamate, videoriunioni e videopresenza. Ogni azienda ha bisogno di servizi di backup e necessita di comunicazione video su cui riversare l’immagine del proprio brand e la vastità della propria vetrina. Ogni azienda ha un servizio di assistenza da mantenere efficace e del quale ridurre i costi di gestione, organizzandosi proprio tramite la connettività per avere organizzazioni snelle ed efficienti.

La dimensione dell’azienda conta, poiché determina il numero di servizi e connessioni contemporanee a fruire della banda disponibile. Secondo gli ultimi dati ISTAT, “le PMI (imprese con 10-249 addetti) connesse a velocità almeno pari a 30 Mbps sono il 75,0%, le grandi imprese il 90,5%”, con velocità in rapida crescita e vorticoso aumento nello sfruttamento delle risorse cloud (per le quali la connettività e la trasmissione dei dati sono chiaramente elementi essenziali).

Nel momento stesso in cui si apre una azienda e ci si affaccia sul mercato, insomma, la qualità della propria connessione definisce il limite delle proprie possibilità di comunicare. Non è soltanto una scelta tra il comunicare molto o il farlo in minor misura, perché anche il non-comunicare è di per sé una scelta comunicativa. Il rischio, insomma, è di restare tagliati fuori dalle opportunità e questo è qualcosa che solitamente il mercato non perdona: non si possono scartare a priori le opportunità perché queste ultime saranno colte dalla concorrenza e questo spinge inevitabilmente fuori dal mercato le aziende costruite su inerzia, debolezza o scarsa capacità di comunicare sé stesse al mondo esterno.

La grandezza della vetrina non esprime il valore di ciò che vi è contenuto, ma sicuramente amplia le possibilità a disposizione: fuor di metafora, l’uso della fibra non esprime certo la cifra qualitativa di una azienda, ma l’assenza di questa vetrina ne annichilisce le migliori opportunità comunicative, sia per fini di vendita che per meri scopri produttivi. Quando il campo d’applicazione è l’automazione industriale, il tutto scala ulteriormente di grado e l’importanza della connettività vola ad una dimensione ulteriore, ma questo è noto e dettato dalle necessità della tecnica. Tutto ciò è invece spesso controintuitivo nel mondo della microimpresa, dove troppi credono di poter fare a meno di qualcosa che è invece del tutto funzionale alla crescita, alle performance, al raggiungimento delle opportunità ed al dialogo con il mercato e tutte le sue emanazioni.

Per i professionisti

Il professionista, sia che operi per l’azienda che per un rapporto con il privato, è l’elemento ultimo della filiera che mette in connessione il prodotto o il servizio con il cliente. Il professionista è colui il quale abilita la fruizione, che certifica la transazione e che crea quello spostamento di informazione che è al centro degli scambi commerciali.

Può un professionista qualsiasi fare a meno di una connessione di alto profilo, soprattutto quando (vedi il caso della Fibra di Aruba) l’investimento è del tutto minimo rispetto alle opportunità ricavabili? La domanda è retorica e la risposta è pleonastica. Se si tiene in considerazione il peso del caro-bolletta sul telelavoro, inoltre, ecco che il basso costo di un contratto di banda ultralarga è l’unico vero investimento con redditività incrementale a cui si possa attingere.

In epoca di smart working tutto ciò ha assunto infatti un significato ulteriore. Oggi si possono tenere colloqui online, si può lavorare da casa, si può collaborare da remoto: la compressione dello spazio e del tempo è qualcosa che è possibile soltanto se si ha la possibilità di viaggiare alla velocità della fibra, potendo esprimere le proprie qualità con strumenti sempre più progettati attorno al concetto di collaborazione remota, telepresenza, cloud e trasmissione video. Upload e Download non sono soltanto uno sfoggio muscolare di possibilità, ma sono l’ampiezza di banda con cui si può dar voce alle proprie idee, alla propria leadership, al proprio impegno, alla propria rapidità operativa.

I dolori del digital divide sono esattamente in questo gap di opportunità che sussiste tra chi ha accesso alla banda ultralarga e chi ancora non ce l’ha. La fibra sta però arrivando in tutta Italia e le pianificazioni di copertura sono ormai incalzanti. Non appena la fibra arriva sotto casa è il momento di scegliere la propria FTTH e riversarvi dentro le proprie ambizioni, perché è quello il momento preciso in cui la propria professionalità diventa parte del sistema connettivo che anima il mondo del lavoro.

Puoi essere centro o puoi essere periferia, insomma, ma questo dipende dalle tue capacità. Non essere adeguatamente connesso, invece, non è scelta, ma rinuncia.