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Cloud Transformation 2025: tra sovranità digitale, prudenza e intelligenza artificiale

07/10/2025
Cloud Transformation 2025: tra sovranità digitale, prudenza e intelligenza artificiale
EnterprisePartnerPMIPubblica Amministrazione
Il cloud non è più soltanto un’infrastruttura tecnologica: è il terreno su cui oggi si giocano competitività industriale, compliance con la regolamentazione europea e capacità d’innovazione. È questo lo scenario che emerge dalla nuova edizione della ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation 2025, condotta su oltre 200 grandi imprese italiane e 1.000 aziende in otto Paesi europei. Un contesto in cui il ruolo strategico del cloud resta indiscusso, ma si accompagna a una crescente cautela nelle scelte delle organizzazioni, spinte da esigenze di sicurezza, conformità normativa e controllo dei dati.

L’Europa tra competitività e sovranità digitale

Il mutevole scenario internazionale e il dibattito sulla sovranità tecnologica hanno accelerato le iniziative dell’Unione Europea per ridurre la dipendenza dai provider extra-UE. Investimenti in data spaces, AI factories e nuovi atti normativi mirano a rafforzare l’autonomia in settori critici come l’intelligenza artificiale.

L’obiettivo dell’Unione Europea non è colmare integralmente il divario con i provider, ma valorizzare le risorse già presenti e prepararsi a cogliere le opportunità che emergeranno nei prossimi anni. In quest’ottica, il percorso europeo punta a rafforzare un ecosistema capace di sviluppare autonomia nelle applicazioni critiche – dall’intelligenza artificiale alla gestione dei dati – e di garantire alle imprese maggiore resilienza e competitività. Un approccio che mette al centro non solo le infrastrutture, ma anche la creazione di standard e competenze diffuse, indispensabili per costruire un mercato digitale più equilibrato e sostenibile.

Il mercato Cloud in Italia nel 2025

In Italia il mercato Cloud cresce del +20%, raggiungendo un valore di 8,13 miliardi di euro. Un ritmo leggermente inferiore al +23% del 2024, ma che conferma la centralità della nuvola nelle strategie digitali delle imprese.

A trainare la crescita è soprattutto il segmento Public & Hybrid Cloud (+21%), seguito dal forte balzo del Private Cloud (+23%), spinto dalla richiesta di maggiore controllo e sovranità sul dato. Anche la Pubblica Amministrazione prosegue il percorso di migrazione avviato con la Strategia Cloud Italia e il Polo Strategico Nazionale.

Le strategie delle imprese: tra cautela e nuovi equilibri

Le grandi organizzazioni italiane mostrano un approccio più selettivo rispetto agli anni precedenti.
•    Cresce la quota di aziende che valutano progetti di repatriation (35% nel 2025 contro il 20% del 2024). 
•    Nei nuovi progetti digitali, il 46% sceglie strategie ibride tra on-premises e cloud, mentre cala l’adozione del modello cloud first (32% contro il 39% del 2024).
•    Per la migrazione del legacy, il 52% preferisce approcci ibridi che integrano cloud e sistemi tradizionali.

Un segnale chiaro: il cloud rimane imprescindibile, ma viene sempre più integrato in logiche di governance dei dati, risk management e conformità.

Sicurezza e compliance al centro

Se nel 2024 l’attenzione era puntata sull’AI, nel 2025 il focus si sposta nettamente sulla sicurezza. Il 72% delle organizzazioni ha avviato progetti di cybersecurity e gestione del rischio, mentre il 39% lavora all’adeguamento a regolamenti come NIS2, DORA e AI Act. Una dinamica che conferma una caratteristica del mercato europeo: la spinta regolatoria cresce spesso più rapidamente della spinta all'innovazione.

Cloud e AI: tra opportunità e criticità

Il legame tra cloud e intelligenza artificiale si conferma cruciale, ma le aziende italiane scelgono strade differenti per la gestione dei dati di training e produzione AI:
  • 20% mantiene i dati on-premises;
  • 28% opta per un Private Cloud con aperture selettive al Public;
  • 22% si affida a provider di Private Cloud gestito;
  • Solo il 30% colloca i dati interamente in Public Cloud.
Cresce invece l’utilizzo dei servizi di AI-as-a-Service offerti dal Public Cloud: API (25%), applicazioni pronte all’uso (23%) e piattaforme per sviluppatori (16%), grazie alla rapidità di implementazione.

Resta però un punto critico: il 59% delle imprese non ha ancora policy interne sull’uso di strumenti di AI generativa, con rischi evidenti per la sicurezza dei dati. Nonostante ciò, il 52% delle aziende indica l’AI come priorità strategica per il 2026, confermando che l’innovazione resta al centro delle agende.

Il contributo di Aruba all’ecosistema Cloud

Anche quest’anno Aruba Cloud ha partecipato come partner alla ricerca, confermando il proprio impegno nel supportare imprese e PA nei percorsi di adozione del cloud, con un’attenzione particolare a sovranità digitale, sicurezza e compliance. Temi che sono stati al centro anche del nostro intervento al Convegno finale dell’Osservatorio, dove abbiamo approfondito il ruolo del cloud sovrano come strumento per coniugare innovazione e indipendenza tecnologica.

 


 
 
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