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Fattura elettronica: quando emettere l’autofattura spia

In caso di mancata ricezione della fattura elettronica, decorsi 4 mesi dalla data di effettuazione dell’operazione, il cessionario è tenuto all’emissione della “autofattura spia” e al versamento dell’imposta, per evitare l’applicazione della sanzione pari al 100% dell’imposta non versata. Nel file XML da trasmettere al Sistema di Intercambio, nel campo “Tipo Documento” deve essere riportato il codice TD20, avendo inoltre cura di riportare nella sezione “Dati del cedente/prestatore” i dati relativi al fornitore che avrebbe dovuto emettere la fattura, e nella sezione “Dati del cessionario/committente” quelli relativi al soggetto che emette e trasmette via SdI il documento. La sezione “Soggetto Emittente” va valorizzata, utilizzando il codice CC (cessionario/committente).
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Fattura elettronica: qual è la data da indicare?

Nel caso di emissione di una fattura differita relativa a una serie di cessioni di beni effettuate nel mese con riferimento al quale la fattura viene emessa, è possibile riportare nel campo “Data” del file XML la data di fine mese, essendo questa rappresentativa del momento di esigibilità dell’imposta, fermo restando che la fattura può essere inviata al Sistema di Interscambio entro il giorno 15 del mese successivo. È quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 389 del 2019, nella quale sono fornite interessanti precisazioni anche in ordine alla data da indicare nella fattura anticipata.
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E-fattura: la mancata adesione al servizio di consultazione non determina controlli automatici

La mancata adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche non costituisce di per sé un elemento per sottoporre i contribuenti a verifiche fiscali. È la nuova posizione assunta dall’Agenzia delle Entrate con una (repentina) modifica apportata alla FAQ n. 125 diffusa il 19 luglio 2019. Tra gli altri chiarimenti resi in tema di fatturazione elettronica, l’Agenzia ha precisato che l’indicazione in fattura di una partita IVA esistente nell’anagrafe tributaria ma cessata ne determina lo scarto da parte dello SdI. Inoltre, l’integrità e l’autenticità delle fatture elettronica sono garantite solo dall’apposizione della firma digitale.
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e-fatture: servizio di consultazione online dal 1° luglio

Dal 1° luglio 2019 e fino al 31 ottobre 2019 i contribuenti (soggetti passivi IVA e consumatori finali) possono aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche emesse e ricevute dal 1° gennaio. L’adesione al servizio è subordinata alla sottoscrizione di un apposito accordo con l’Agenzia delle Entrate. Per i soggetti IVA la consultazione è possibile dal giorno successivo all’adesione; i consumatori finali, invece, potranno consultare e acquisire le fatture ricevute solo dal 1° novembre 2019. Anche il recesso dal servizio ha efficacia immediata: dopo il recesso il contribuente non potrà più consultare neanche le fatture emesse e ricevute nel periodo di adesione al servizio.
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