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Smart TV e connessione, due facce della stessa preziosa medaglia

12/07/2023
Smart TV e connessione, due facce della stessa preziosa medaglia
Privati
Chi ricorda ancora le tv a tubo catodico, ricorda una dimensione televisiva completamente opposta rispetto a quella odierna. La mutazione non è stata soltanto nella forma dello strumento e nel formato dello schermo (da 4:3 a 16:9): la trasformazione è stata invece ben più profonda e strettamente legata alla digitalizzazione del segnale. L’atto rivoluzionario, infatti, è stato il connettere la tv alla rete: in quel momento è nata di fatto la smart tv ed è iniziato un nuovo incredibile percorso evolutivo che oggi ancora evidenzia ampi margini di sviluppo.

C’era chi dava la televisione (nella sua dimensione di medium) ormai per defunta: il digitale l’avrebbe spazzata via non appena la banda avesse consentito di portare sui pc nuovi contenuti. Questa previsione, però, non prendeva in considerazione quella grande capacità di adattamento che ogni grande medium ha dimostrato in passato, dalla radio in poi: la “cattiva maestra” si è dimostrata eccezionalmente eclettica, ha metabolizzato tutto il meglio dell’innovazione nel campo dell’intrattenimento e oggi – lungi dallo scomparire – la tv è più in forma che mai.

Non la si chiami più “televisione”, però: oggi è “smart tv”, perché più intelligente, completa e complessa. “Smart”, appunto, e differente per definizione rispetto a quella che è stata la “televisione” su cui intere generazioni hanno imparato, pianto, riso, esultato.

Smart tv

La differenza la fa il fatto che il collegamento alla rete rende la tv un terminale sul quale proiettare contenuti di ogni tipo. L’evoluzione del televisore è soltanto un aspetto parziale di una evoluzione ben più ampia che contempla sistemi operativi (tali per cui oggi abbiamo ad esempio televisori basati su Android), app, marketplace, servizi in streaming e molto altro ancora. La fotografia del comparto è in continuo divenire, ma fin da ora è chiaro come non esista più il concetto di “televisione” se al fianco non c’è una connessione di qualità in grado di supportarne i contenuti e di attivarne i pixel. I due elementi vanno in parallelo e si nutrono vicendevolmente: una valida smart tv ha bisogno di una valida connessione e viceversa, poiché il flusso di dati in entrata aumenta con l’aumentare della qualità con il moltiplicarsi dei contenuti accessibili.

E allora non resta che scegliere il meglio, per avere il meglio.

Quale connessione

Una smart tv di nuova generazione è in grado di supportare agevolmente i contenuti 4K, ma questi ultimi non sono invece raggiungibili se non tramite specifici servizi. Questi ultimi, inoltre, richiedono una banda passante sufficientemente generosa, altrimenti è inevitabile il blocco delle immagini e quel fastidioso segnale di “caricamento in corso” che spezza una riproduzione peggio della pubblicità.

Nel caso di Netflix, ad esempio, un film in 4K può essere riprodotto in streaming soltanto con una banda da 25Mb/s, stesso requisito manifestato da TIM Vision, Disney+, Apple TV+ e Mediaset Infinity. Requisito non propriamente alla portata di tutti, insomma. Per valutare il tipo di connessione da far propria, infatti, occorre anche ragionare sul fatto che la smart tv non sarà mai isolata nell’occupare la banda, ma dovrà dividersi la connessione di casa con le console di gioco, gli smartphone connessi, gli smart speaker in riproduzione continua, i dispositivi IoT, la videosorveglianza, i PC, i tablet e quanto altro ancora. 

Per supportare una necessità di banda di questo tipo, insomma, c’è una sola soluzione praticabile: una valida connessione FTTH per avere a disposizione un accesso diretto alla fibra ottica e ai privilegi che consente. L’acronimo FTTH sta per “Fiber to the home”, ossia una linea diretta in fibra ottica che parte dal modem di casa e va fino alle dorsali principali: così facendo l’abitazione può avere accesso diretto alle autostrade della banda ultralarga, sfruttandone così appieno il potenziale.

In casa è infine necessario affidare la decodifica del segnale e il rilancio tramite Wi-Fi attraverso dispositivi di prestigio, in grado di strutturare al meglio le connessioni per servirle ognuna secondo le proprie esigenze, la propria “sete” di bit e la propria posizione nell’abitazione. I router di nuova generazione mettono a tal fine a disposizione una serie di prerogative estremamente avanzate, tali per cui qualsiasi smart tv sa di poter essere connessa (in molti casi senza cavo alcuno) e di poter gestire autonomamente e al meglio una qualsiasi riproduzione in streaming.

Di questo si nutrono le migliori connessioni: di un’infrastruttura di qualità e di un’offerta hardware all’altezza. Aruba Fibra ha confezionato la propria missione sulla rete Open Fiber e sui router Fritz!Box di AVM (peraltro di libera scelta, lasciando all’utente totale facoltà in tal senso). I risultati sono tali da trasformare una casa in una smart home, una televisione in una smart tv e un ambiente domestico in un’esperienza ricca e nuova ogni singolo secondo della giornata.

Quale smart tv

La qualità dei pannelli delle smart tv di oggi sono ormai di una qualità spiazzante: qualunque pannello OLED e QLED è ormai a livelli di qualità altissimi, tali per cui saranno piccole sfumature (ed eventuali sconti sul prezzo) a definire le scelte che ognuno va a compiere a casa propria.

La risoluzione va ormai anche oltre il 4K, il che apre a nuove e ulteriori evoluzioni della cinematografia da salotto, i neri sono sempre più scuri e i colori sono sempre più nitidi e meglio definiti. Fare classifiche diventa a questo punto improbabile e ci si imbatte in sofismi tecnici al di fuori della portata dei più. Nella scelta ci si può tuttavia soffermare su alcuni aspetti collaterali che possono fare la differenza:

Sistema operativo
Tra i sistemi operativi più diffusi v’è quel Google TV erede di Android TV che oggi anima modelli di più brand. Al fianco occorre però annoverare nomi estremamente diffusi quali WebOS o Tizen/Smart Hub, con quest’ultimo che fa leva soprattutto sulla popolarità dei modelli Samsung sul mercato. Occorre inoltre considerare come sia sufficiente inserire nella tv una chiavetta (strumenti come Chromecast o Fire TV Stick hanno ormai prezzi del tutto minimi) per aprire a un sistema operativo completamente nuovo (anche laddove la tv non è realmente “smart”), a nuove app e a nuovi modi di intendere e utilizzare la propria tv con nuove e continue evoluzioni possibili.

App
Sebbene i sistemi operativi possano definire la bontà dell’interfaccia e l’accesso ai contenuti, è la disponibilità di app a definire in modo più specifico le possibilità che si aprono telecomando alla mano. Va sottolineato come tutte le app più importanti e diffuse per l’intrattenimento casalingo siano ovviamente disponibili su tutti gli store (non c’è tv che non acceda a Netflix o YouTube, così come a Prime Video o a Disney+): quando non si cercano esperienze specifiche, insomma, si può andare sostanzialmente alla cieca nella piena fiducia di poter trovare ciò di cui si necessita.

Dimensioni
Per ottenere la migliore esperienza possibile, soprattutto alla luce della qualità video disponibile, occorre commisurare nel migliore dei modi il televisore alla distanza a cui si fruirà dei contenuti. Per semplificare: la distanza ideale di un televisore rispetto al divano dovrebbe essere pari a 1,5 volte la diagonale del pannello nel caso di definizione 4K, di 2,5 volte nel caso di definizione Full HD e di 3,5 volte in caso di definizione SD. Ipotizzando di voler accedere a contenuti 4K, insomma, una tv da 43 pollici richiede un divano alla distanza di almeno 1,6 metri; per una tv da 50 pollici si sale a 1,9 metri, mentre per una tv da 65 pollici sono necessari almeno 2,5 metri. Quando la connessione di casa non è all’altezza e la qualità dei contenuti è pertanto commisurata alla scarsità di banda disponibile, le distanze aumentano notevolmente: un contenuto HD su una tv da 50 pollici andrà visto a una distanza di almeno 3 metri, altrimenti i pixel diventeranno disturbo molesto e la qualità finale andrà inevitabilmente a degradare. Esiste insomma una vera e propria proporzione inversa tra la connessione disponibile e la dimensione del salotto necessaria per ospitare una tv ben bilanciata: saranno sufficienti pochi calcoli per notare come spingere al massimo sulla banda passante disponibile potrà risolvere molti problemi di arredo, organizzazione e tempo libero.

Audio
Aspetto troppo spesso sottovalutato, sul quale troppe smart tv hanno giocato al compromesso: occorre prestare un occhio di riguardo a queste caratteristiche, oppure progettare fin da subito il supporto di una valida soundbar per fare in modo che la qualità dell’immagine possa essere supportata dalla – non meno importante – qualità del sonoro.
 
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Quali app

Ci sono app dalle quali non si può prescindere e che non vale neppure la pena approfondire poiché parte, ormai, della vita quotidiana di chiunque abbia una smart tv in casa: si tratta dei vari Netflix, Disney+, YouTube o Prime Video, nonché quel DAZN che in breve tempo è diventato il riferimento principe di tutte le partite di calcio della Serie A.
Vale tuttavia la pena citare ulteriori app che completano e arricchiscono il quadro delle esperienze disponibili, ad esempio:

NOW
Si tratta del corrispondente in streaming dell’offerta Sky, consentendo l’accesso ai contenuti tramite app e internet invece che da decoder e segnale satellitare.

Chili
Ulteriore servizio di contenuti in streaming, sia gratis che a pagamento.

Rai Play
Tutto il meglio dell’offerta RAI e un prezioso archivio di film e documentari dagli archivi storici dell’azienda.

Mediaset Infinity
L’offerta Mediaset traslata online, con una moltitudine di trasmissioni on demand da recuperare.

Apple TV+
Contenuti esclusivi e tutta la qualità che Cupertino sa riversare nelle proprie produzioni.

Spotify/Amazon Music
Non solo video: quando il comparto audio è all’altezza, una smart tv è un ottimo hub anche per i migliori streaming musicali.

YouTube Kids
Per limitare a specifici contenuti l’esperienza YouTube dei figli più piccoli.

Twitch
Un’esperienza avanzata di streaming live legata a giochi, sport e intrattenimento, un flusso continuo con milioni di utenti attivi ogni singolo giorno per chattare e interagire.

E non finisce qui, perché sono disponibili giochi, strumenti di utilità e molto altro ancora, il che lascia aperte nuove e ulteriori frontiere. 
 
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La sostanza di cui sono fatte le emozioni

Le smart tv sono un medium destinato a mutare ulteriormente, ma si riveleranno inevitabilmente sempre più fameliche in termini di banda passante: sono i bit a nutrirne i pixel e soltanto una dimensione ultrabroadband generosa e stabile può garantire un’esperienza realmente all’altezza delle aspettative. Nella qualità dell’esperienza, però, la connessione ha pari importanza rispetto alla bontà del modello di smart tv acquistato: i due elementi lavorano in sinergia, tali per cui uno dipende dall’altro e soltanto la bontà di entrambi può esaltare un’esperienza che può diventare facilmente eccezionale.

I bit sono la sostanza di cui sono fatte le emozioni: ridurne la quantità equivale a spegnere pixel e sogni. Non sia una banda scarsa a limitare i contenuti sulla smart tv e non sia una smart tv di compromesso a limitare cosa si può ambire a fare con una connessione di alto livello: le emozioni non hanno prezzo, sprecarle sarebbe un peccato mortale. Pixel su pixel, bit dopo bit.