Negli ultimi anni lo scenario dei domini internet è cambiato radicalmente. Se un tempo le aziende dovevano preoccuparsi soltanto delle estensioni più comuni – come .com, .it o .net – oggi esistono centinaia di nuovi
gTLD (generic Top-Level Domain), come
.tech, .store, .app, .shop, .brand, e molti altri ancora. E il numero è destinato a crescere.
Questa enorme varietà apre nuove opportunità per la presenza online, ma introduce anche
nuovi rischi per la sicurezza e la reputazione dei marchi. I costi bassi e la facilità di registrazione rendono i nuovi TLD molto appetibili per chi vuole sfruttare nomi confondibili con brand noti. È così che nascono fenomeni come il
cybersquatting (registrazione abusiva di domini simili a un marchio) o la creazione di siti ingannevoli che deviano traffico, danneggiano la reputazione e possono persino compromettere la fiducia dei clienti.
Perché serve una protezione preventiva
In un contesto dove i nuovi domini si moltiplicano,
registrare manualmente tutte le varianti possibili di un marchio è impraticabile. La protezione del brand deve quindi essere
scalabile, automatizzata e proattiva, attraverso strumenti dedicati che consentono di anticipare i rischi anziché inseguirli.
Di seguito analizziamo i principali strumenti di tutela oggi disponibili e come integrarli in una strategia completa.
Servizi di monitoring: la prima linea di difesa
Quando usarli: per prevenire l’uso improprio del brand in combinazioni di domini e ridurre il rischio di abusi.
Perché: i servizi di
domain monitoring consentono di
identificare in modo continuo e su scala globale nuovi domini che contengono il marchio o varianti sospette, anche in estensioni diverse. Alcuni strumenti avanzati non si limitano a segnalare il dominio, ma analizzano anche
come viene utilizzato (per esempio, se reindirizza a un sito di phishing o contraffatto).
Nota: il monitoraggio da solo
non impedisce la registrazione abusiva, ma consente di agire tempestivamente – con azioni legali o di recupero – prima che eventuali danni si estendano.
Registrazione diretta: la protezione immediata
Quando usarla: sempre, per i domini principali e le varianti strategiche del brand (ad esempio, .com, .it, .store, .app).
Perché: registrare direttamente i domini più rilevanti
garantisce una protezione immediata e impedisce a terzi di appropriarsi dei nomi più riconoscibili.
Limiti: non offre priorità legale né avvisi su tentativi di registrazione simili; inoltre, la copertura completa su centinaia di TLD può risultare onerosa, oltre a non escludere del tutto i rischi per il brand. Per questo va integrata con altri strumenti di protezione automatica e da un supporto affidabile.
TMCH (Trademark Clearinghouse): priorità e avvisi legali
Cos’è: la
Trademark Clearinghouse è il registro ufficiale dei marchi riconosciuto da ICANN.
Quando usarla: se il brand è
legalmente registrato, la TMCH consente di
partecipare con priorità alle fasi di lancio dei nuovi domini (periodo di “sunrise”) e ricevere
avvisi automatici quando qualcuno tenta di registrare un dominio correlato al proprio marchio in un nuovo gTLD.
Vantaggi: garantisce un livello di protezione legale aggiuntivo e preventivo rispetto alla semplice registrazione diretta.
Limiti: si applica solo ai marchi già registrati e non sostituisce la copertura dei domini più strategici.
DPML e GlobalBlock: il blocco massivo dei domini abusivi
Cos’è: i servizi
DPML (Domains Protected Marks List) e
GlobalBlock permettono di
bloccare in un’unica azione la registrazione di domini potenzialmente confondibili con il proprio marchio, su centinaia di TLD gestiti da registry come
Identity Digital.
Quando usarli: ideali per le aziende che desiderano una
copertura ampia e scalabile senza dover registrare i domini in tutte le estensioni previste.
Differenza rispetto a TMCH: TMCH offre avvisi e priorità legale, mentre DPML e GlobalBlock impediscono direttamente la registrazione abusiva.
Nota: la protezione è limitata ai TLD coperti dai relativi programmi, quindi va integrata con altre forme di tutela.
La forza di una strategia combinata
Nessuno di questi strumenti è sufficiente da solo. La
vera efficacia nasce dall’integrazione:
- Registrazione diretta dei domini principali, per bloccare le varianti più critiche;
- TMCH per la priorità legale e gli avvisi;
- DPML e GlobalBlock per bloccare su scala massiva tentativi di registrazione abusiva;
- Domain Monitoring per individuare domini potenzialmente sospetti e reagire con prontezza.
Un approccio combinato permette di
proteggere il marchio su più livelli, riducendo costi e complessità operative.
Ma per attuare questa strategia servono
competenza, esperienza e strumenti adeguati: rivolgersi a un
partner specializzato come il Gruppo Aruba significa contare su
soluzioni integrate di Brand Protection, supporto tecnico-legale e piattaforme di gestione centralizzata dei domini.