Negli ultimi anni, la PEC è sempre più utilizzata nell’ambito sanitario: dalla PA, dai professionisti e dai cittadini. In alcuni casi l’uso della Posta Elettronica Certificata risponde a un obbligo di legge: si pensi alle comunicazioni tra amministrazioni (AUSL, etc.) o ai professionisti iscritti in albi ed elenchi (medici, chirurghi, odontoiatri e infermieri), tenuti a comunicare ai rispettivi ordini/collegi il domicilio digitale.

Per poter partecipare alle gare d’appalto indette dalla PA, ma anche per lavori in ambito privato sottoposti a concessione edilizia/DIA o ancora per poter beneficiare di sussidi e sovvenzioni, bisogna essere in regola dal punto di vista contributivo.

La notifica degli atti giudiziari, su istanza di parte o su richiesta del pubblico ministero o del cancelliere, è da sempre affidata agli ufficiali giudiziari.

Anche la Posta Elettronica Certificata può essere attaccata: cambiano le dinamiche, c’è meno tecnologia e più psicologia. Qualche trucco per sapere se si è vittime del problema.

Un recente sondaggio condotto da Aruba presso i clienti che hanno scelto questo provider per attivare la propria PEC, ha consentito di far emergere alcune importanti evidenze relative al rapporto con la Posta Elettronica Certificata.

Nel tempo del lavoro ibrido, della mobilità operativa e del “mobile-first”, poter avere i propri servizi ed i propri contenuti sempre a portata di mano è una necessità assoluta.

In un mondo globalizzato, la condivisione delle informazioni riveste un ruolo talmente centrale che, spesso, ci si sofferma più sulle conseguenze negative che sulle opportunità.