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Venture capital, startup, sostegni a fondo perduto: tutti gli incentivi per l’imprenditoria femminile

27/06/2023
Venture capital
PMIPrivatiProfessionisti
“L’altra metà del cielo” nel tessuto imprenditoriale italiano occupa una porzione di spazio, in realtà, assai inferiore. Le aziende guidate da donne rappresentano una fetta ancora marginale - si parla di poco più di un quinto del totale delle imprese - anche se in forte crescita, ben superiore di quelle al maschile (+2,9 vs +0,3%).

Un contributo cruciale a questa spinta è, certamente, arrivato dal fatto che oggi il tema “imprenditoria femminile” è sempre più al centro delle agende istituzionali, sullo sfondo di una crescente consapevolezza che il binomio competitività/sostenibilità non possa fare a meno di passare anche dalle imprese “in rosa”.

Ma che cosa si intende esattamente per "impresa femminile”? Molto semplicemente, tutte quelle attività guidate in prevalenza da donne - almeno il 60% dei soci - oltre che società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi donne. Infine, rientrano in questa categoria anche imprese individuali che hanno una titolare donna e lavoratrici autonome con Partita IVA.

Per tutte le donne che oggi vogliono dare vita a un’attività imprenditoriale, esiste un ricco bouquet di incentivi. Vediamo i principali.

Finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto

A sostegno dell’imprenditoria femminile, attraverso Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, il governo mette a disposizione diverse misure agevolative.

Smart&Start Italia
 
È uno strumento istituito nel 2014 per promuovere le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

È riservato alle startup innovative, di piccola dimensione e costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda.

Hanno diritto alle agevolazioni i piani di impresa che hanno come oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi che abbiano un significativo contenuto tecnologico e innovativo, lo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’Internet of Things, la valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

Prevede un finanziamento agevolato, senza interessi, fino al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure possa contare sulla presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all'estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio. Il finanziamento ha durata massima di 10 anni.

Le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi, inoltre, possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle loro caratteristiche e della conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a fondo perduto.
 
Nuove imprese a tasso zero
 
Ha l’obiettivo di sostenere, su tutto il territorio nazionale, la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, grazie ai 100 milioni di euro del PNRR stanziati nel 2021.

Si rivolge a realtà aziendali costituite da non più di 60 mesi in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni o da donne, nei seguenti campi: produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; fornitura di servizi alle imprese e alle persone ivi compresi quelli afferenti all'innovazione sociale; commercio di beni e servizi; turismo.

In questo caso, le agevolazioni assumono la forma di finanziamento agevolato, a tasso zero, della durata massima di dieci anni, e di contributo a fondo perduto, per un importo complessivamente non superiore al 90% della spesa ammissibile.

Cultura Crea
 
Si tratta di un prestito a tasso agevolato destinato alle donne intenzionate ad avviare un’impresa in ambito culturale e turistico nel Sud-Italia (Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria), che prevede anche una parte di contributo a fondo perduto.
 
Oltre alle iniziative nazionali che abbiamo visto finora, esistono anche misure e finanziamenti a sostegno dell'imprenditoria femminile promossi a livello locale. Per trovarli, è possibile rivolgersi alla sezione “Promozione dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile” della Camera di Commercio o la sezione speciale del Fondo di garanzia per l’imprenditoria femminile.

Venture capital e sostegno all’imprenditoria femminile

Una premessa d’obbligo è che, anche nel contesto del capitale di rischio, siamo in presenza di un meccanismo che, in tutto il mondo, spinge gli investimenti soprattutto in direzione sulle startup fondate da soli uomini.

Tanto per avere un’idea, negli Stati Uniti soltanto il 2% del totale dei fondi di venture capital va a startup fondate da sole donne, e il 18% a startup con team misti.

Tuttavia, anche in Italia, da qualche anno, sono disponibili diversi strumenti per sostenere gli investimenti del capitale di rischio (in particolare, le attività di investimento di venture capital o di private equity, le operazioni effettuate dai business angels o ancora le modalità di finanziamento attraverso le varie tipologie di crowdfunding) a favore di progetti di imprenditoria femminile a contenuto di innovazione tecnologica, che prevedano il rientro dell'investimento iniziale esclusivamente nel lungo periodo, realizzati entro i confini del territorio nazionale da società il cui capitale è detenuto in maggioranza da donne.

Parliamo, in questo caso, soprattutto, del Fondo di co-investimento MISE, che impegna le risorse, tramite SGR, per sostenere lo sviluppo di imprese femminili che non siano quotate in mercati regolamentati, si trovino nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di sviluppo del prodotto (expansion, scale up financing).

Le risorse possono essere investite dal Fondo direttamente nel capitale delle imprese femminili ammissibili, ovvero mediante sottoscrizione di quote di Fondi per il venture capital che investono nelle stesse imprese femminili. I progetti imprenditoriali devono essere necessariamente realizzati sul territorio italiano.