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e-fattura e copia cartacea di cortesia: quale documento rileva ai fini della detrazione IVA?

La copia cartacea di cortesia della fattura elettronica non è documento avente validità fiscale. Pertanto, ai fini dell’esercizio del diritto alla detrazione dell’IVA, il cessionario/committente deve essere in possesso del documento elettronico. L’esercizio del diritto alla sola presenza del documento cartaceo configura indebita detrazione dell’imposta, con conseguente applicazione della sanzione amministrativa pari al 90% dell'ammontare della detrazione compiuta.
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Fatturazione Elettronica: i codici da indicare per qualificare emittenti e operazioni

Nella predisposizione del file XML della fattura elettronica occorre prestare particolare attenzione alla corretta identificazione del regime fiscale del soggetto emittente e della natura dell’operazione che si pone in essere. Ad esempio, nel caso di cessioni di beni a un soggetto passivo francese, qualora si decida di emettere la fattura elettronica occorre riportare il codice N6 per indicare che si tratta di un’operazione soggetta al meccanismo del reverse charge. Lo stesso codice deve essere utilizzato anche nel caso in cui un’impresa renda servizi di pulizia ad una società italiana.
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Fattura elettronica: quando emettere l’autofattura spia

In caso di mancata ricezione della fattura elettronica, decorsi 4 mesi dalla data di effettuazione dell’operazione, il cessionario è tenuto all’emissione della “autofattura spia” e al versamento dell’imposta, per evitare l’applicazione della sanzione pari al 100% dell’imposta non versata. Nel file XML da trasmettere al Sistema di Intercambio, nel campo “Tipo Documento” deve essere riportato il codice TD20, avendo inoltre cura di riportare nella sezione “Dati del cedente/prestatore” i dati relativi al fornitore che avrebbe dovuto emettere la fattura, e nella sezione “Dati del cessionario/committente” quelli relativi al soggetto che emette e trasmette via SdI il documento. La sezione “Soggetto Emittente” va valorizzata, utilizzando il codice CC (cessionario/committente).
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Fattura elettronica: qual è la data da indicare?

Nel caso di emissione di una fattura differita relativa a una serie di cessioni di beni effettuate nel mese con riferimento al quale la fattura viene emessa, è possibile riportare nel campo “Data” del file XML la data di fine mese, essendo questa rappresentativa del momento di esigibilità dell’imposta, fermo restando che la fattura può essere inviata al Sistema di Interscambio entro il giorno 15 del mese successivo. È quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 389 del 2019, nella quale sono fornite interessanti precisazioni anche in ordine alla data da indicare nella fattura anticipata.
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Fattura Elettronica ed esportazioni: come procedere con le operazioni in dogana

Con l’avvento della fattura elettronica, nell’ambito delle cessioni all’esportazione non è più necessario il visto uscire sulla bolletta doganale presentata dall’esportatore, da allegare alla fattura. La prova dell’avvenuta uscita della merce dal territorio UE viene fornita dal rilascio del codice MRN (Movement Reference Number) da parte della Dogana di esportazione, a seguito della presentazione del DAE (Documento di Accompagnamento all’Esportazione). Non solo: i dati relativi alle fatture di esportazione non devono essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate mediante l’esterometro.
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Vendita di pc e tablet: il rinnovo del reverse charge fa i conti con l’e-fattura

Le cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, nonché dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione, prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale, scontano l’IVA mediante il meccanismo del reverse charge. L’applicazione del reverse charge è stata prorogata fino al 30 giugno 2022 e si trova così a dover fare i conti con l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica e con le problematiche connesse all’integrazione delle fatture ricevute per tali acquisti.
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