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Il ruolo dei gestori nel mercato della PEC

29/10/2019
Il ruolo dei gestori nel mercato della Posta elettronica Certificata
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Il ruolo dei gestori nel mercato della PEC

La posta elettronica certificata non avrebbe lo stesso valore della raccomandata con ricevuta di ritorno se non ci fossero i “gestori del servizio PEC” che, con il loro operato, certificano l’avvenuto invio del messaggio e soprattutto l’avvenuta consegna (o mancata consegna) al destinatario attribuendone data certa ed inviando una ricevuta elettronica sottoscritta digitalmente. Ma chi si occupa di verificare che l’operato dei gestori del servizio PEC sia svolto nel rispetto dei criteri tecnici, operativi e di sicurezza imposti dalla normativa? Qual è il ruolo dei gestori del servizio PEC e del loro “controllore”? E quali sono le offerte che i gestori propongono al mercato sia in ambito business che consumer?
 
I gestori del servizio di posta elettronica certificata giocano un ruolo essenziale nel processo di invio e ricezione di messaggi PEC: grazie a loro è possibile ottenere la prova di invio e la prova di ricezione a valore legale, consistenti in ricevute elettroniche emesse dal gestore stesso in grado di certificare anche data e ora certa della trasmissione del messaggio, secondo le modalità previste dal D.P.R. n. 68/2005 (“Regolamento recante disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata”) e dal D.M. 2 novembre 2005 (“Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata”).
Visto il delicato compito dei gestori del servizio di posta elettronica certificata, la stessa normativa prevede l’istituzione di un apposito registro tenuto, oggi, dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) che costituisce, quindi, una sorta di garante sull’operato dei gestori.

L’Agenzia per l’Italia Digitale

Le origini dell’AgID risalgono al 1993, quando viene emanato il D.Lgs. n. 39/1993 (Norme in materia di sistemi informativi automatizzati delle amministrazioni pubbliche”): l’art. 4 sancisce l’istituzione dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA), operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il cui ruolo era principalmente quello di promuovere, coordinare e verificare i progetti e i principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi automatizzati delle pubbliche amministrazioni, dettando norme tecniche e criteri in tema sicurezza dei sistemi.
Successivamente, con l’art. 176, D.Lgs. n. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”, entrato in vigore il 30 luglio 2003), l’AIPA diventa Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA); sostanzialmente le funzioni del CNIPA non cambiano ma nel 2004 il CNIPA si fa carico della definizione delle regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei documenti agli originali (conservazione sostitutiva a valore legale); in seguito, nel 2005, il CNIPA si fa carico della gestione dell’elenco dei gestori di posta elettronica certificata, svolgendo altresì funzioni di vigilanza e controllo sull'attività esercitata dagli iscritti all'elenco.

Il CNIPA dura circa 6 anni, quando viene emanato il D.Lgs. n. 177/2009 (“Riorganizzazione del Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione”), con cui viene istituito l’Ente Nazionale per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (DigitPA) all’interno del quale, oltre alle funzioni previste per il CNIPA, vengono fatte confluire le funzioni di altri enti come la Rete Unitaria per la Pubblica Amministrazione; DigitPA acquisisce, inoltre, un ruolo di Centrale di Committenza per le gare di appalto per conto delle Pubbliche Amministrazioni.

Infine, nel 2012 con il Governo Monti, viene istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ai sensi del D.L. n. 83/2012 (“Misure urgenti per la crescita del Paese”), entrato in vigore il 26 giugno 2012. All’interno di AgID vengono fatte confluire oltre che le funzioni di DigitPA, anche quanto previsto per l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e per il Dipartimento per la Digitalizzazione e Innovazione tecnologica, mentre il ruolo di Centrale di Committenza viene scorporato e affidato alla Centrale Acquisti della Pubblica Amministrazione Italiana (ConSIP).

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Le competenze dell’AgID

Oggi AgID è, dunque, l’ente coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri o Ministro delegato (alla data attuale risulta essere il Ministro dell’Innovazione), a cui la normativa inerente alla posta elettronica certificata attribuisce le seguenti competenze:
  • definisce le regole tecniche e provvede al loro aggiornamento;
  • gestisce l’iscrizione e l’elenco dei gestori di posta elettronica certificata;
  • vigila e controlla le attività esercitate dai gestori iscritti nell’elenco.

Test periodici per i gestori di PEC

I gestori del servizio di posta elettronica certificata devono, quindi, effettuare test periodici per verificare l’interoperabilità dei propri sistemi e comunicare tempestivamente eventuali malfunzionamenti all’AgID, classificando i livelli di criticità rilevati.
In caso di problemi significativi, l’AgID predispone la sospensione dell’attività del gestore. Inoltre, l’Agenzia può effettuare sopralluoghi presso le strutture operative utilizzate dal gestore per verificare la conformità del sistema PEC.
Tutti i controlli e le verifiche effettuate dall’AgID sulle attività esercitate dai gestori del servizio PEC sono disciplinati dalla circolare CNIPA del 7 dicembre 2006, n. 51 (“Espletamento della vigilanza e del controllo sulle attività esercitate dagli iscritti nell'elenco dei gestori di posta elettronica certificata (PEC)”).

Servizi statistici sull’utilizzo della PEC

Tra i servizi utili forniti da AgID troviamo i servizi statistici sull’utilizzo della PEC: tutti i gestori inviano, infatti, all’Agenzia per l’Italia Digitale le informazioni relative al numero di caselle in esercizio per ciascun dominio e al numero totale giornaliero di messaggi PEC in ingresso e in uscita dalle caselle gestite.
Tali informazioni, fornite con frequenza bimestrale, permettono di effettuare un’analisi sull’andamento del servizio PEC in Italia.
Nel grafico, ad esempio, vengono messi in evidenza due indicatori significativi:
  • il numero di caselle PEC per dominio;
  • il numero di messaggi PEC per casella;

 
grafico-andamento-pec.png
 
Analizzando questi due indicatori si evince che, agli esordi della PEC, domini e caselle erano relativamente pochi e i messaggi PEC (seppur anch’essi di entità esigua rispetto a quanto rilevato in tempi più recenti) erano concentrati su pochissime caselle, utilizzate quasi esclusivamente dalla Pubblica Amministrazione. Dal 2008 la situazione cambia rotta e il numero di caselle PEC create aumenta in modo esponenziale: in cinque anni si ha un incremento di oltre il 3.500%, passando da 1.150K del 2008 agli oltre 40.200K del 2013.

Oggi, grazie anche alle varie normative che agevolano la diffusione della posta elettronica certificata, i dati AgID ci dicono che siamo nell’ordine di quasi due miliardi di messaggi PEC gestiti su base annua (rif. anno 2018) con una crescita media del 20/25 % all’anno.

Il mercato della PEC

In questo contesto, i gestori dei servizi PEC stanno diversificando le offerte, proponendo soluzioni in grado di soddisfare le esigenze sia del settore business sia di quello consumer.
Per quanto riguarda Aruba, ad esempio, vengono proposte 3 offerte in grado di soddisfare sia esigenze di tipo personale, sia quelle di un pubblico professionale e con necessità particolari, grazie a livelli crescenti di spazio e servizi. Le offerte di Aruba si differenziano infatti principalmente per le dimensioni della casella e la presenza o meno dell’archivio di sicurezza.
La casella entry level di Aruba, una delle più economiche sul mercato delle PEC, prevede ad esempio 1 GB di spazio sulla inbox, ampliabile fino a 2 GB e tutte le funzionalità previste dal servizio PEC (trasmissione sicura, emissione delle ricveute di accettazione e consegna ecc…). Le altre due tipologie proposte, invece, oltre a prevedere più spazio sulla inbox (2 GB, ampliabile senza limiti), prevedono anche un archivio di sicurezza (rispettivamente da 5 e 8 GB), anch’esso ampliabile che consente l’archiviazione automatica di alcuni o tutti i messaggi PEC ricevuti sulla base di regole prestabilite. Le due tipologie di caselle descritte includono inoltre alcune funzionalità, come l’avviso SMS in caso di email PEC non lette, che consente massima sicurezza e precisione nella consultazione dei messaggi ricevuti.

Tutte le offerte, inoltre, sono caratterizzate dal servizio “Leggi fatture” che permette, non solo di ricevere fatture elettroniche sulla propria casella PEC, ma anche di consultarle in modalità perfettamente leggibile, senza la necessità di altri software.
Oltre a queste offerte, Aruba propone anche un tipo di casella personalizzata, da acquistare insieme al dominio, che consente di avere una casella PEC di tipo: [email protected]  a un costo particolarmente vantaggioso.
A livello di investimento economico, non c’è dubbio che con la PEC si risparmi e molto rispetto all’utilizzo di altre modalità come la Posta Raccomandata o il fax.
Quasi tutti i gestori, infatti, prevedono offerte a costo fisso annuo o mensile, che può variare in base all’azienda, ma che in generale consente l’invio e la ricezione di un numero illimitato di email certificate.

Generalmente, inoltre, all’offerta base destinata al pubblico consumer, vengono affiancate soluzioni più complesse o su misura per clienti specifici.
Ecco che è possibile trovare offerte di caselle PEC che vanno da qualche centinaio di megabyte di spazio alle caselle PEC massive che consentono l’invio e la ricezione di più messaggi al secondo, con capacità di spazio praticamente illimitate.

Aruba, per esempio, propone le soluzioni Small Business PEC e PEC massiva, dedicata a chi ha necessità di inviare un numero molto elevato di messaggi a destinatari diversi.
Tra le offerte pensate per associazioni, professionisti ed Enti pubblici, compaiono invece la PEC Multiutente, che consente l’accesso alla stessa casella PEC da parte di più utenti, la Newsletter PEC, per l’invio di comunicazioni commerciali da PEC verso PEC o la PEC Supervisore che consente di tenere sotto controllo un numero elevato di PEC.

A cura di Wolters Kluwer